Vendite bloccate, cantine piene. E’ crisi anche per la viticoltura eroica del Candia dei Colli Apuani. Sulle impervie colline tra Massa e Carrara dove si produce il Doc il lavoro continua senza sosta per preparare le viti alla prossima vendemmia ma è il presente che spaventa più di siccità e parassiti. A paralizzare la vendita di vino è il prolungato stop a ristoranti, alberghi, enoteche, bar e punti di ristoro che valgono l’80% del totale del fatturato. Il mercato interno legato principalmente alla vendita diretta vale la restante fetta per non parlare il fatturato collegato ai punti di ristoro e alle cantine ancora chiusi. Da qui l’invito del Consorzio di Tutela del Candia dei Colli Apuani Doc agli apuani a sostenere la viticoltura eroica “consumando i vini del territorio”. L’invito parte dal Presidente Fabrizio Bondielli impegnato, in queste settimane di sosta forzata, a preparare l’attività di comunicazione e promozione del Consorzio in vista della ripartenza grazie anche al progetto realizzato con il cofinanziamento FEASR del Programma di Sviluppo Rurale 2014 – 2020 della Regione Toscana – sottomisura 3.2 che ha dotato, finalmente, la viticoltura eroica di una identità comune. “Le aziende hanno già perso il 90% del loro fatturato – spiega Bondielli – Le vendite sono ancora oggi azzerate, le cantine piene e non ci sono ordinativi all’orizzonte. Tutto il mercato è fermo, sia quello interno, dei consumatori locali, sia quello della ristorazione che rappresenta per noi gran parte del nostro volume d’affari per non parlare dell’export. Non recupereremo mai queste perdite e dobbiamo solo sperare in una ripresa decisa dei consumi ed in un ritorno alla normalità nel più breve tempo possibile. Nel frattempo – prosegue Bondielli – continuiamo a preparare la prossima vendemmia con enorme fatica e grandi incertezze”.
Il Consorzio di Tutela confida in una maggiore consapevolezza da parte dei consumatori toscani ed italiani: “questa emergenza ha evidenziato la necessità di riappropriarci sulle nostre tavole e nella nostra vita del nostro Made in Italy. Gli italiani devono essere i primi consumatori del Made in Italy agroalimentare scegliendo con consapevolezza, leggendo le etichette, privilegiando i prodotti delle aziende che sono espressione del territorio. Le aziende vitivinicole – spiega ancora Bondielli – non producono soltanto vino ma conservano il territorio, fanno manutenzioni e modellano il paesaggio con la cura quotidiana dei terrazzamenti che qui da noi sono tra i più irti e faticosi d’Europa. Consumiamo Made in Italy, beviamo i vini del territorio. Non dovrebbe più essere una opzione, ma una scelta matura”.
Non appena sarà possibile il Consorzio di Tutela riprenderà il tour nei centri commerciali che aveva iniziato lo scorso dicembre partendo dal Centro Commerciale “Mare Monti” (Carrefour) e che proseguirà, come da programma, all’interno di altre note catene commerciali. “L’emergenza sanitaria – conclude Bondielli – ha interrotto la nostra attività di promozione. Per la prima volta dalla costituzione del Consorzio abbiamo una linea di immagine comune, moderna e social, che sarà coordinata per tutte le aziende. Finalmente è online il nuovo sito e ci stiamo attrezzando per l’e-commerce collettivo: questa esperienza di ha insegnato che non possiamo più prescindere anche da questi canali anche se molte delle realtà sono familiari e strettamente legate al territorio. Ogni azienda avrà schede personalizzate e tutto il pacchetto di materiale per la promozione. Il Candia Doc è la viticoltura eroica toscana: ripartiamo da qui”.
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